A pochi attimi, pochi giorni dal rilascio ufficiale e prima ancora che sul mio MacBook e il fido Parallels appaia l’installazione di Windows Vista rimango esterrefatto da alcuni articoli ritrovati per la rete che trattano di un problema da molti sentito e poco discusso del nuovo nato di casa Microsoft: la **gestione nazista del DRM e dei contenuti protetti**.
Il “riassunto per manager” del documento che mi appresto a linkare recita nientedimeno che “*The Vista Content Protection specification could very well constitute the longest suicide note in history*” e probabilmente a ragione se consideriamo che la casa di Redmond ha sviluppato tali e tanti controlli per la restrizione dei contenuti protetti da copyright da arrivare addirittura a *degradare appositamente* il segnale ed il risultato se le periferiche installate non hanno passato dedicati ed opportiuni controlli da parte di Microsoft.
Non solamente questo: i problemi appaiono anche e soprattutto per le “vecchie” periferiche, per cui i driver non vengono rilasciati da tempo: non è infatti più possibile rilasciare driver “a pacchetto” che funzionino su una intera schiera di prodotti di un costruttore (come i tipici di NVidia e ATI) ma si deve obbligatoriamente creare un driver certificato per la singola periferica…
Tutti questo e altro ancora lo trovate nell’interessantissimo e tecnico articolo [ A Cost Analysis of Windows Vista Content Protection](http://www.cs.auckland.ac.nz/~pgut001/pubs/vista_cost.txt) di Peter Gutman di cui do qui sotto l’abstract:
> Windows Vista includes an extensive reworking of core OS elements in order to
provide content protection for so-called “premium content”, typically HD data
from Blu-Ray and HD-DVD sources. Providing this protection incurs
considerable costs in terms of system performance, system stability, technical
support overhead, and hardware and software cost. These issues affect not
only users of Vista but the entire PC industry, since the effects of the
protection measures extend to cover all hardware and software that will ever
come into contact with Vista, even if it’s not used directly with Vista (for
example hardware in a Macintosh computer or on a Linux server). This document
analyses the cost involved in Vista’s content protection, and the collateral
damage that this incurs throughout the computer industry.
E se proprio non riuscite a leggere l’intero documento potete capirne i punti salienti tramite l'[articolo](http://www.techworld.com/opsys/news/index.cfm?newsid=7675) proprio sull’argomento di [TechWorld](http://www.techworld.com/opsys/news/index.cfm?newsid=7675).
Ed io rimango sempre più legato al mio piccolo MacBook bianco =].