No a SOPA, si` a CISPA, aka la carica dei paraculi del Web

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Mentre mi incammino per gli USA incontrando i vari attori che hanno segnato l’iter parlamentare di SOPA e PIPA (ho incontrato lo US Copyright Office, il Department of State, il Department of Homeland Security, lo United States Secret Service, il White House International Security Staff e molti altri che hanno contribuito alla stesura), mi accorgo sempre piu` della totale e completa ipocrisia che aleggia nel mondo della liberta` di espressione online, anche da questo lato dell’oceano.

Le grandi aziende americane si sono rivoltate con forza lanciando anatemi basati sulla “liberta` di espressione” e la “liberta` di stampa” durante tutta la campagna di SOPA e PIPA, tacciando la legislatura di non venire incontro anche a tutte le esigenze di Privacy dei cittadini. Molto ledevole come comportamento, se non fosse che ora molte delle stesse aziende (tra le altre Microsoft e Facebook) si trovano nell’imbarazzante condizione di appoggiare CISPA sugli stessi versanti.

Perche`questo? E` facilmente detto: mentre SOPA e PIPA avrebbero imposto una serie di vincoli e soprattutto di fardelli sulle societa` della New Economy (prima fra tutte l’obbligo di filtering, come avviene in Italia, e l’obbligo di rimozione dei contenuti), CISPA dall’altro canto non solamente non richiede alcun tipo di aggiuntivo fardello per le aziende che ne fanno parte ma, al contrario, regala senza mezzi termini alle compagnie private che la appoggiano una *amnistia preventiva totale* in cambio della cessione dotale delle liberta` dei propri abbonati.

Esenzione e amnistia da cosa? Esenzione totale da qualunque capo di accusa dovessero ricevere per aver consegnato dati personali dei loro utenti ad una forza di polizia, per tutti i casi previsti dalla legge, che e` – appare evidente dalla lettura – di maglie discretamente ampie e con poteri nella pratica facilmente piegabile alle necessita`.

Quindi, non facciamo tanto i pacifisti della domenica e non sbracciamoci molto quando le Big Companies del Web si muovono in direzione di una o dell’altra legge: non lo fanno certo per la “liberta`” o per la voglia di essere attiviste politiche, ma solo ed esclusivamente per il beneficio economico che ne deriva e, in questo caso, per una forte riduzione della responsabilita` indotta che sicuramente giova a chi si e` visto negli ultimi anni spesso tra incudine e martello tra le richieste degli utenti e quelle delle forze dell’ordine.

E, che sia chiaro, non mi schiero contro queste societa` che tentano giustamente di fare i propri interessi ma bensi contro questa “paciosita” diffusa in cui non si comprende come l’appoggio alle manovre previste da SOPA e PIPA non sia dato da una filantropia diffusa, ma da seplici, chiari e banali interessi commerciali.

P.S. Mentre scrivevo questa nota sembra che Microsoft abbia ritrattato il suo coinvolgimento. La lista completa e` comunque [qui][1].
P.P.S. Lo so che gli accenti non vanno. Scrivo dall’ipad, in SSH su una macchina esterna e non ho capito come fare funzionare gli accenti ;)

[1]: http://www.digitaltrends.com/web/cispa-supporters-list-800-companies-that-could-help-uncle-sam-snag-your-data/

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

di Matteo Flora

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Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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