Che sia tutto gratis, ma non quello che vendo io

C

C’è qualcosa di grottesco, qualcosa di incredibilmente sbagliato nella storia che trovate [un po’ ovunque][1] stamane e che possiamo riassumente così:

> A senior German Pirate Party executive who once described intellectual property as “disgusting” has resorted to the DMCA to thwart pirates. Executive board member Julia Schramm [bio] has written diatribes against what she calls “the content mafia”. That was before she snagged a €100,000 book deal with Random House, the publisher owned by media giant Bertlesmann, a company which lobbies for stiffer online copyright enforcement. (*da [qui][1]*)

Non che io abbia nulla in contrario all’utilizzo della propria opera dell’ingegno per recuperare (meritate) royalties e anzi sono il primo a sostenere che i contenuti debbano essere remunerati anche lautamente. Siamo nell’era dell’informazione e del contenuto, “Content is King” e sono fermamente convinto che il contenuto debba essere ricompensato.
Quindi, personalmente, non ho alcun problema ad accettare i compensi di $.100.000,00 che Julia Schramm ha percepito da Random House per il suo libro “Click Me: Confessions of an Internet exhibitionist”.

Detto questo, però, divenire famosa per aver sparato a zero per anni sulla “content mafia” (come lei chiama i detentori di diritti) e per una che ha sempre professato che il Copyright è “disgustoso”, partire in quarta e chiedere la rimozione per Diritto D’Autore secondo la disciplina del DMCA da tutti i siti di file-hosting che pubblicavano copie autorizzate dell’e-book non è proprio una manovra intelligente, né coerente, né piacevole. Diciamo pure che è una sonora vaccata.

E, perdonatemi, la sua dichiarazione:

> “There will always be free texts from me on my blog, and there are also book excerpts,” she told Welt, adding that she will make her book available for free in 10 years when she gets her copyrights back.

non fa che esacerbare questa posizione: “per 10 anni ci guadagno, poi non preoccupatevi lo metto online. Ora, ovviamente, mi aspetto che cambi tutte le sue politiche all’interno del Partito Pirata proponendo ovviamente null’altro che le medesime condizioni: niente download e niente sharing per qualunque contenuto per i primi 10 anni.

Nulla qunidi in contrario come questione di principio, solamente la solita farsa dei due pesi e due misure: **”Basta centrali a carbone! No, le pale eoliche nel mio giardino non le voglio!”**, oppure **”No diritto d’autore, scarichiamo tutto quello che vogliamo! Ma non le mie cose o vi denuncio che ci devo guadagnare”**.

Non che sia l’unica posizione possibile, sia chiaro! Da questo punto di vista sono proprio gli Italiani a fare da maestri di stile e di coerenza: la [Wu Ming Foundation][2], l’associazione collettiva dietro a capolavori come “Altai” e “Q” che ha pubblicato anche con editori decisamente refrattari all’Open Content ha sempre contrattato per avere una copia disponibile in formato aperto online. E tutti i libri (che comunque vi consiglio di acquistare) sono disponibili in tutti i formati conosciuti direttamente dal [loro sito web][2].

Per maggiori info:

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Estote parati.

[1]: http://www.theregister.co.uk/2012/09/19/german_pirate_attacks_pirates/
[2]: http://www.wumingfoundation.com/italiano/downloads.shtml

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

di Matteo Flora

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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