Sappiamo tutti che il web non dimentica. Ma questo *non dimenticare* alle volte è un problema. Grosso.
Ho avuto modo, negli anni, modo e distinto dispiacere di imbattermi una serie di volte nel marcio della rete. Uno di questi marci, che per chi controlla la parte oscura del web è uno spauracchio ricorrente, è LS-Magazine.
Sul numero mensile di Vogue, edizione francese, numero di dicembre 2010 il buon [Massimo][0] mi informa che sono state pubblicate le foto:
> di bambine di sei anni dallo sguardo, dai vestiti, dagli atteggiamenti, dall’ambiente da “femme fatale” cioè di donna: fatale, dominatrice, lussuriosa e perversa.
E questo non pò che farmi pensare agli [Ukranian Angel Studios][1], gli studios che furono [sgominati nel 2004][1] in Ucrania. L’operazione ha fatto il giro del mondo.
Pubblicavano una serie di riviste, tra cui il celeberrimo, nella sua crudeltà, Ls-Magazine. Una magazine di “modelle” o presunte tali. Truccate. Nude o seminude. Ma truccate da donne adulte. Vestite da donne adulte.
La gioia del pedofilo era esattamente il fatto che era legale. O per lo meno per una serie di mesi e anni lo è stato.
Bene, a me Vogue ha fatto venire in mente quello. E lo sdoganamento tra sacro e profano.
A me eh, sia chiaro.
[0]: http://www.massimomelica.net/societa-idiota/1080/bambine-fatali/
[1]: http://en.wikipedia.org/wiki/2004_Ukrainian_child_pornography_raids