Cashless Society: una introduzione alle principali problematiche

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Ci sono molteplici problematiche che vanno affrontate, non tutte semplicissime da prendere in considerazione relativamente alla cosiddetta “*cashless society*”, ovvero una società che abolisce il contante.

Innanzitutto un **problema/risorsa di riservatezza**: una “cashless society” è completamente tracciabile in ogni sua forma. MOLTO scomodo perché significa profiling completo dell’utente, molto COMODO perché significa una difficoltà endemica nell’evasione e, soprattutto, nella possibilità di spesa dei proventi dell’evasione. Ma per questa seconda parte già le manovre in essere (limite superiore di spesa) divengono discretamente efficaci.

Vi è poi un concetto ancora più importante: il contante “abilita” l’individuo ad una **indipendenza di comportamento** senza doversi in alcun modo appoggiare a enti terzi. È un valore definitivo, la cui circolazione non può essere interdetta telematicamente. In una cashless society il blocco dei titoli di credito significa effettivamente BLOCCARE LA VITA di una persone, con l’impossibilità pratica di muoversi e di vivere. Sto ovviamente estremizzando, ma una persona a cui un governo blocchi i pagamenti elettronici si ritrova immediatamente tagliato fuori da tutto, trasporti compresi. Ed è, perdonatemi, uno scenario abbastanza inquietante.

Vi è poi un problema importante di **commissioni e margini**, che creano un mercato della transazione dove prima non esisteva: una serie di cirtuiti parassiti che approfittano delle transazioni marginando su una delle parti (venditore, compratore), a volta additittura speculando sulle giornate di accredito. Una banconota taglia ogni intermediazione e fee parassita, di fatto invalidando un intero mercato. E, ricordatevi, metà della popolazione mondiale è “bankless”.

Senza parlare poi della possibilità, molto concreta, di **attaccare i sistemi di pagamento** e mettere in ginocchio un intero paese: una economia cashless, infatti, non può nemmeno lontnamente funzionare in caso di disruption dei servizi di base. E pensate a cosa significa in caso di qualunque conflitto.

Infine **un problema ENORME di inclusione**, dove le fasce più povere della popolazione non possono aver accesso al credito ed al sistema bancario e si troverebbero immediatamente poste ai margini della società. per questa visione credo sia stupendo l’articolo che trovate [qui][2].

Questo in LARGA approssimazione, ma se volete andare ad approfondire un buon punto di partenza lo trovate in un bell’articolo del [Guardian][2].

E, come sempre, grazie per aver letto e… *estote parati* :)

Per info:

* Un bellissimo [articolo del Guardian][1] sull’argomento
* Una particolarissima [analisi][2] dell’impatto della cashless society sull’ecosistema indiano

[1]: https://www.theguardian.com/money/commentisfree/2016/mar/21/fear-cashless-world-contactless
[2]: http://theconversation.com/why-a-cashless-society-would-hurt-the-poor-a-lesson-from-india-79735

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

1 commento

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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