#VeryBello: le mie considerazioni tecniche

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Lasciando perdere ogni considerazione sul portale #VeryBello *(anche se l’unica cosa che mi viene in mente è l’immagine che gira per la rete **#verybello #stocazzo** :])*, ecco qualche cosa di fondamentale che i creatori del portale si sono dimenticati e che è bene prendere in considerazione non solamente per il LORO sito web, ma in generale per tutti i siti web (e che quindi vale la pena di sottolineare in un post):

1. **Per favore, la Privacy Policy!**
Mettere la Privacy Policy in un sito ministeriale **me la aspetto**. Può mancare in un Blog (la mia è [qui](http://mgpf.it/privacy-policy)) e magari a volte anche in siti aziendali *(ho controllato e lunedì mattina dobbiamo linkare anche la nostra)*, ma nel sito del ministero **me la aspetto**;
2. **Correggere i link negli share puntando alla singola pagina dell’evento**
Ora come ora i link che vengono condivisi rimandano solamente alla home page e non all’evento che davvero voglio condividere. Inutile, stupido e soprattutto molto controproducente se voglio usare in modo efficace la funzione di share (che è presente proprio sul singolo evento). Ah, già che ci siamo, il pulsante con il link Twitter “sbaglia” a creare il link;
3. **FARE la pagina del singolo evento, per SEO e per poter linkare social**
Parte del problema del linking dei portali social è dato dal fatto che il singolo evento non possiede una pagina propria. Va creata non tanto per la usufruizione normale (anche se sarebbe comunque comoda) ma per poterla linkare dai Social e soprattutto per finalità di SEO e per porter essere singolarmente indicizzata (e presentata) dai motori di ricerca;
4. **Fare una SiteMap. E già che ci sono includere un Robots.txt**
*Sitemap.xml* è un file che contiene i contenuti del sito web in modo facilmente usufruibile da un motore di ricerca, così da poter essere semplicemente indicizzabile. Va di paro passo con i punti 2. e 3. di cui sopra, ed è abbastanza fondamentale. Già che ci siamo un file *Robots.txt*, che spiega ai motori di ricerca dove andare ad indicizzare, dove no e dove si trova la Sitemap potrebbe essere una cosa carina da aggiungere;
5. **Registrare il marchio**
Da quanto visto sul sito dell’Ufficio Marchi e Brevetti, il nome, il simbolo etc di #VeryBello non sono registrati: onde evitare problematiche a posteriori direi che registrarli può essere una buona cosa;
6. **Intestare i domini al Ministero**
Visto che il “proprietario” del sito Internet è il Ministero, non è corretto che il *Registrant* (e cioè il proprietario) sia l’agenzia che li ha registrati. Ok a mantenere i contatti amministrativi (*Admin-C*) e tecnici (*Tech-c*), ma quelli di proprietà devono essere quelli istituzionali.
7. **L’Accessibilità è OBBLIGO DI LEGGE**
Per i siti ministeriali (e della Pubblica Amministrazione), l’accessibilità è necessaria a norma di legge. Ed il sito NON è accessibile. Oltre a dare una mezza tonnellata di errori vari ed eventuali di validazione che andrebbero onestamente almeno un po’ controllati…

That’s all folks e spero che a qualcuno tornino utili queste mie constatazioni.

## Update: qualche reazione della rete

Mi scrive a parziale integrazione l’amica [Morena Ragone](http://www.morenaragone.it/) ([@ morenaragone](http://twitter.com/morenaragone)) anche quanto segue:

> Le norme valgono per tutti, privato e pubblico. E il settore pubblico è tenuto non solo al rispetto dei requisiti di usabilità, semplicità, accessibilità e interoperabilità, ma ad osservare quanto previsto dalle Linee Guida per i siti web della PA, per esempio, o dalla Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione n. 8/2009, quella che nell’ottica della razionalizzazione dei siti web pubblici – che vuol dire diminuirli, accorparli, non farne di ulteriori – dispone anche che debbano essere riconoscibili dal dominio .gov.
> Mai disposto fu più disatteso.

Per una analisi invece da un punto di vista squisitamente strategico, il post da leggere è quello di [Paolo Iabichino](https://medium.com/@Iabicus/il-centro-di-bellezza-5092e232cfee)

> Facciamo il Gioco della Bellezza, Ministro. Chiedete scusa e tirate giù quell’orribile aggregatore di eventi. Ripensate l’intera iniziativa e il 7 febbraio spiegate a quelli dell’Expo che ci state lavorando. Quelli non hanno ancora un padiglione che sia uno pronto, cosa volete che si preoccupino se voi state riscrivendo qualche stringa di codice? ([qui](https://medium.com/@Iabicus/il-centro-di-bellezza-5092e232cfee)).

E a chiudere questa riflessione non posso trovare una migliore voce che non quella di [Riccardo Luna, il #DigitalChampion Italiano](http://digitalchampions.it/archives/verybello-come-trasformare-una-disfatta-una-opportunita/) che ci [esorta a fare di meglio](http://digitalchampions.it/archives/verybello-come-trasformare-una-disfatta-una-opportunita/)

> Gentile ministro, come sa ho un ruolo istituzionale e non sono certo qui a romperle le scatole o a cercare visibilità. Sono il Digital Champion del vostro governo e, se posso, provo a darvi una mano. Questa vicenda dimostra tante cose: la prima è che l’alfabetizzazione digitale non riguarda solo 22 milioni di cittadini che non hanno mai usato Internet, ma anche molti politici e moltissimi dirigenti ministeriali che fanno fatica a impostare correttamente un progetto digitale e a misurarne i risultati. (…) Un hackathon, una maratona di sviluppatori per dimostrare che la storia non finisce per forza con Caporetto. E questa, per ora, è una Caporetto digitale.
> Ci proviamo, ministro? ([qui](http://digitalchampions.it/archives/verybello-come-trasformare-una-disfatta-una-opportunita/)
)

E, credo, sia davvero tutto.

Estote parati.

l'autore

Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
Puoi trovare informazioni su di me ed i miei contatti sul mio sito personale, compresi i link a tutti i social, mentre qui mi limito a raccogliere da oltre quattro lustri i miei pensieri sparsi.
Buona lettura.

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Matteo Flora

Mi chiamo Matteo Flora, sono imprenditore seriale, docente universitario e keynote panelist e divulgatore. Mi occupo di cambiare i comportamenti delle persone usando i dati.
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